disoccupazione

Cosa vuoi fare da grande? Il politico

Mi sono chiesto l’altra sera, guardando il telegiornale, il perché dell’odio profondo che la gran parte del popolo italiano prova per i loro governanti. Da dati statistici Istat (1) la fiducia degli italiani nei pariti politici, in una scala da 1 a 10, è ferma a 2.3. Inoltre, la sfiducia nelle istituzioni politiche, per l’eurispes (2) è in costante aumento dal 2004. In sostanza pochissimi italiani si fidano della gente che si associa ad un partito, ossia i politici.

Perché mai mi chiedo io? Insomma, va bene la crisi e la disoccupazione e le ruberie e la mala sanità e la pessima gestione patrimoniale e i favoritismi e la delinquenza e l’immigrazione sregolata e le ingiustizie sociali e il senso di vergogna che pervade ogni italiano degno di tale nome almeno 10 volte al giorno solo nel guardare come va a rotoli tutto quanto… ma non ci sono forse sempre stati questi problemi? Non è un po’ troppo poco per giustificare quella che è l’opinione dell’uomo comune sui politici, ossia “sono tutti dei farabutti”?

Per quale motivo la gente si ostina a odiare persone distinte che ciclicamente, in campagna elettorale, dimostrano di avere ben chiari quali siano i problemi del Paese e snocciolano fior fior di idee geniali per risolverli e per migliorarne la situazione?

Sarà perché da più di 50 anni (almeno da quando esiste la Repubblica Italiana) queste persone non sono mai riuscite a mettere in pratica nemmeno una di queste idee geniali, per una serie di motivi che vanno ovviamente oltre nostra comprensione? Ma no, certo che no, se no il popolo li avrebbe già mandati via. Sarà perché la metà di loro dimostra spesso di essere ampiamente incompetente e impreparata? Ancora una volta direi di no, se no il popolo li avrebbe già sostituiti con altri.

trollface camera dei deputaati

…in realtà ci stanno solo trollando

Secondo me la questione è un po’ più (o meno, se vogliamo) profonda della semplice analisi politico sociale.

Tanti italiani sono incazzati con i loro governanti perché hanno l’impressione che questi guadagnino un sacco di soldi senza meritarseli. Tanti italiani sono ormai convinti che questi personaggi (sì, generalizzo volutamente) siano incredibilmente stronzi. Predicano il cambiamento ad ogni ciclo elettorale per poi diventare tutti uguali. Si presentano come brave persone, come volti nuovi, come paladini della gente, ma appena salgono al governo si accorgono che tutto quello sbattimento che hanno dovuto sostenere prima di essere eletti, fatto di leccaculismo estremo, telefonate aumma aumma, corruzione, aiutini e prostrazione totale ha finalmente dato i suoi frutti. E allora via con la pazza gioia! Già me lo immagino, il pensiero di un neo eletto:

Mi intasco 140 000 all’anno solo di indennità e posso anche prendermi il lusso di non andare a lavorare! Tiè! (3)

Eccolo il problema: il popolo italiano non sa cosa faccia esattamente un politico di mestiere ma comincia a sospettare che non faccia davvero un cazzo se non battersi strenuamente mantenere lo status quo. E io capisco il popolo italiano: quando si tratta di proporre un decreto sui vitalizi ai politicanti stessi sono sempre tutti d’accordo e si industriano alacremente per farlo approvare, ovviamente con successo, in tempi rapidissimi. Ma quando si tratta di creare posti di lavoro o diminuire la pressione fiscale impiegano 4 legislature e ottengono scarsissimi risultati. Vantandosi al termine di ognuna di aver fatto l’impossibile.

Sono dei Troll a tutti gli effetti: fatti per farti incazzare.

Tanti italiani hanno i coglioni pieni di vedere gente seduta alle poltrone della Camera dei Deputati che gioca al solitario con un tablet da 700 euro. A tanti italiani prudono le mani quando, peggio, vedono l’aula vuota. Perché tanti italiani sanno che questi “rappresentanti” del popolo sia che giochino a solitario sia che siano a casa a dormire, bè, guadagnano, guadagnano e guadagnano ancora.

I politici sono ormai visti come i calciatori antipatici o i divi del cinema che interpretano sempre il ruolo del cattivo: dei privilegiati che prenderemmo volentieri a calci in culo ma che facciamo fatica a non invidiare perché hanno avuto (e probabilmente avranno) una vita più facile e agiata della nostra.

Spesso ci fanno davvero credere che vivere onestamente sia inutile, e di questo mi dispiaccio seriamente. Lo so, è qualunquismo puro. Ma quello Qualunquista era un partito politico, ve lo voglio ricordare.

Comunque ho una paura, e la voglio condividere con tutti voi.

Ho paura che un mio ipotetico figlio alla classica domanda “cosa vuoi fare da grande?” possa rispondere “il politico”.